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All’indomani della giornata più pericolosa dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, con la caduta di un missile in territorio polacco ,che ha causato la morte di due civili e rischiato di trascinare l’Occidente direttamente nel conflitto a difesa di un alleato, sembra essere tornata la calma.

“Uno sfortunato incidente”, con tutta probabilità un missile della contraerea ucraina che ha sbagliato rotta, di sicuro “non un attacco deliberato contro la Polonia” né alla Nato.

Un reciproco scambio di accuse tra Mosca che accusa l’Ucraina di “classica provocazione”e Kiev che punta il dito fermamente: “E’ stato un missile russo, ne abbiamo le prove”.

Insomma, è stata una notte di tensione, riunioni, contatti, riunioni, mentre a Bali si teneva la giornata di chiusura del G20, per giungere alla condanna della Russia per i continui bombardamenti sulle infrastrutture militari e civili dell’Ucraina, ma a non considerare il missile caduto ieri nel villaggio polacco di Przewodow a pochi chilometri dal confine ucraino, un attacco diretto di Putin.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, dopo la riunione straordinaria del Consiglio Atlantico ha spiegato che le: “Le indagini sono in corso, gli esiti preliminari dicono che sia stato un missile ucraino” di cui però “Kiev non ha colpe”. La responsabilità va infatti ricercata nella “guerra di Vladimir Putin”, contro la quale gli alleati continueranno a sostenere e armare l’Ucraina, ha rimarcato il segretario generale, riassumendo la posizione dell’Occidente, dalla Casa Bianca a Giorgia Meloni. “Non ci sono indicazioni di un attacco deliberato contro l’Alleanza”, ha quindi assicurato il capo della Nato. L’Alleanza ha comunque rafforzato “la sorveglianza sul lato orientale, sia con truppe di terra sia con difese aeree” – ha precisato Stoltenberg -.


stefanodemartino@gmail.com'

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