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Ha perso la testa nella notte tra il primo ed il 2 novembre scorso. A causare la furia dell’artigiano 63enne che, nel centro storico di Genova, ha scoccato una freccia uccidendo un cittadino peruviano sono stati degli schiamazzi notturni sotto la propria abitazione.

Secondo l’ordinanza del giudice delle indagini preliminari, l’assassino avrebbe preso la mira per colpire la sua vittima mentendo, così, agli investigatori della polizia giudiziaria intervenuti nell’immediatezza del fatto.

In un primo momento, infatti, l’artigiano 63enne avrebbe dichiarato di aver fatto partire la freccia in condizioni di scarsa visibilità. Dalle indagini, invece, risulta che il soggetto messo nel mirino era ben visibile dalla posizione di tiro.


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