Il caro bollette si abbatte anche sui professionisti. I maxi rincari dell’energia si avvertono pesantemente anche negli studi di avvocati, commercialisti, ingegneri e di molte altre attività professionali.
Realtà che fino ad ora non state contemplate dai Governi per le imprese, come ad esempio il credito d’imposta sulle bollette, appena rinnovato fino a dicembre e la rateizzazione fino a 48 rate, misure varate con il decreto legge Aiuti-quater, esaminato il 10 novembre dal Consiglio dei ministri.
«Le nostre bollette sono aumentate in media del 60% negli ultimi mesi», calcola Maria Pia Nucera, presidente Adc (Associazione dottori commercialisti). A poco servono le raccomandazioni per frenare i consumi: «Non possiamo spegnere server e computer», conclude.
Tra i più penalizzati vi sono i professionisti forfettari, che con la deduzione fissa dei costi non possono assorbire neanche in parte l’aumento.
Il caro energia si fa sentire sui professionisti anche in modo indiretto, mettendo in difficoltà i clienti restringendo così il mercato. Molti studi commercialistici hanno visto ad esempio andare via molti dei loro clienti, che hanno chiuso bottega.
Ma non solo, anche affitti, licenze, attrezzature sono tutte sotto l’incudine dell’inflazione. Tra le soluzioni, oltre a puntare di più sullo smart working, per chi ha lo studio in proprietà c’è anche l’investimento nelle rinnovabili. Fidiprof, il confidi di categoria, ha una convenzione con Id bank che, tra le altre cose, può finanziare a condizioni agevolate anche la ristrutturazione in chiave green dello studio.
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