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Alcuni edifici potrebbero essere esclusi dalla direttiva europea sulla casa green: ipotesi seconde case ed edifici storici.  Si parla ancora di bozze, ma tutta una serie di edifici potrebbero salvarsi e non dover essere ristrutturati per aderire alla direttiva europea sulla casa green. A fare un primo (e provvisorio) elenco è il Sole24Ore che prova a mettere ordine tra le diverse versioni circolanti. L’elenco è incerto, ma c’è un filo rosso che guida la direttiva: evitare che le ristrutturazioni e i soldi che verranno stanziati vengano utilizzati per edifici con consumi complessivi durante l’anno molto limitati.

Esclusi immobili storici o in aree tutelate

Per questo gli edifici che vengono esclusi dalla direttiva sono appartenenti soprattutto a tre categorie. “La prima è quella degli edifici sottoposti a tutela: quindi gli immobili storici o dal particolare valore architettonico sono esclusi”, spiega il Sole.

Il secondo gruppo sono quegli immobili che si trovano all’interno di determinate aeree, e quindi tutelati. Si tratta questo di un gruppo non semplice da determinare, perché i vincoli inseriti nel Codice dei beni culturali sono tanti e vari. Protette infatti sono “aree costiere, territori vicini a fiumi e laghi, zone di montagna, parchi e zone di interesse archeologico”, sottolinea il quotidiano. Ma anche i centri storici dove gli edifici residenziali sarebbero 170 mila. Chiaro è dipenderà da quali aree vincolate saranno incluse o escluse nella bozza finale.

Dubbi anche sulle seconde case

La terza categoria è quella delle seconde case. Secondo le bozze di direttiva, tutti gli edifici residenziali che sono usati meno di quattro mesi all’anno o con un consumo energetico previsto inferiore al 25% del consumo che risulterebbe da un utilizzo durante tutto l’anno potrebbero essere escluse. Burocratese che, però, prova a dettare come indirizzo quel filo rosso di cui si parlava: concentrare i fondi sugli edifici più utilizzati. Poi ci saranno le eccezioni, alcune già previste. Al momento sarebbero esclusi gli edifici di culto e le strutture temporanee, come uffici di cantiere o stabilimenti balneari.


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