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Le attese sull’inflazione al consumo si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi al 6,4 % sui 12 mesi e al 5,3 e 4,8% sugli orizzonti rispettivamente a 2 anni e tra 3 e 5 anni, secondo l’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita sul primo trimestre 2023 della Banca d’Italia.

“Nell’ultimo anno i prezzi praticati dalle imprese – afferma la pubblicazione – hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti ma, per la prima volta dalla fine del 2020, rallenterebbero nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, ad eccezione di quello dell’edilizia residenziale”.

Le attese sull’inflazione al consumo si sono ridotte su tutti gli orizzonti temporali, attestandosi al 6,4 % sui 12 mesi e al 5,3 e 4,8% sugli orizzonti rispettivamente a 2 anni e tra 3 e 5 anni, secondo l’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita sul primo trimestre 2023 della Banca d’Italia.

“Nell’ultimo anno i prezzi praticati dalle imprese – afferma la pubblicazione – hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti ma, per la prima volta dalla fine del 2020, rallenterebbero nei prossimi 12 mesi in tutti i comparti, ad eccezione di quello dell’edilizia residenziale”.

I giudizi delle imprese sulla situazione economica generale sono divenuti meno sfavorevoli.

Rispetto alla rilevazione precedente “sono migliorate anche le aspettative delle aziende sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dal rinnovato impulso della domanda e dall’attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e input intermedi”, si legge nella nota.

Inoltre le valutazioni di peggioramento delle condizioni per investire restano superiori a quelle di miglioramento, ma il saldo è divenuto molto meno negativo che nella precedente rilevazione. Mentre “l’accumulazione di capitale proseguirebbe nel 2023 e si assocerebbe a una espansione dell’occupazione nei prossimi tre mesi”.

ansa

Rispetto alla rilevazione precedente “sono migliorate anche le aspettative delle aziende sulle proprie condizioni operative nei successivi tre mesi, sospinte dal rinnovato impulso della domanda e dall’attenuarsi delle difficoltà legate agli elevati prezzi dell’energia e all’approvvigionamento di materie prime e input intermedi”, si legge nella nota.

Inoltre le valutazioni di peggioramento delle condizioni per investire restano superiori a quelle di miglioramento, ma il saldo è divenuto molto meno negativo che nella precedente rilevazione. Mentre “l’accumulazione di capitale proseguirebbe nel 2023 e si assocerebbe a una espansione dell’occupazione nei prossimi tre mesi”.

ansa


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