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La “graduale ripresa dalla pandemia e dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia continua” ma la “nebbia” si è “addensata” sulle prospettive dell’economia globale: l’incertezza è “alta e la bilancia dei rischi” pende al ribasso.

Lo afferma il Fmi rivedendo al ribasso le stime di crescita globali.

Il Pil del mondo è atteso crescere quest’anno del 2,8% e il prossimo del 3%, lo 0,1% in meno di quanto previsto in precedenza per ambedue gli anni. “Un hard landing è per le economie avanzate un rischio”, osserva il Fondo mettendo in evidenza come la recente instabilità delle banche “ci ricorda che la situazione resta fragile”.

La disoccupazione italiana salirà nel 2023 all’8,3% dall’8,1% del 2022. E nel 2024 crescerà ancora attestandosi all’8,4%. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale. Nell’area euro il tasso di disoccupazione si mantiene stabile al 6,8% nel 2023 e nel 2024, con i picchi in Spagna e Grecia. La disoccupazione spagnola è attesa infatti al 12,6% nel 2023 e al 12,4% nel 2024, mentre quella greca è prevista all’11,2% quest’anno e al 10,4% il prossimo.

L’inflazione calerà a livello mondiale ma più lentamente delle attese. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale prevedendo un calo dei prezzi dall’8,7 dello scorso anno al 7% del 2023 e al 4,9% del 2024.

L’inflazione core scenderà al 5,1% quest’anno, attestandosi comunque a un livello superiore (+0,6 punti percentuali) rispetto alle stime di gennaio. Nell’area euro i prezzi al consumo dono attesi scendere dall’8,4% del 2022 al 5,3% del 2023 e al 2,9% del 2024, mantenendosi quindi ben oltre l’obiettivo del 2%. Negli Stati Uniti invece caleranno dall’8% del 2022 al 4,5% di quest’anno e al 2,3% del prossimo.

ansa


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