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Centinaia di morti all’ospedale di Gaza: se le notizie venissero confermate, il raid israeliano sarebbe di gran lunga il più letale delle cinque guerre combattute dal 2008. Ma Tel Aviv accusa la Jihad islamica. Centinaia di morti in un singolo attacco. É il tragico bilancio, forse destinato ad aumentare, del bombardamento israeliano di martedi sera su un ospedale di Gaza city in cui erano rifugiate migliaia di persone. Le forze di difesa israeliane hanno però negato ogni coinvolgimento, imputando l’esplosione a un missile fuori controllo lanciato dalla Jihad islamica. Israele ha dato un ultimatum ai civili per evacuare la parte settentrionale della Striscia in cui si trova la città, secondo le Nazioni unite almeno 600mila persone sono fuggite a sud, ma centinaia di migliaia non sono potute partire, in particolare i più deboli: malati, feriti, anziani, donne in cinta.

Prima del brutale attacco al’Al-alhi Arabi Baptist hospital di Gaza city, le strutture sanitarie erano considerate luoghi sicuri dai civili, nei quali si sono riversati in massa anche nelle città del sud. “Quello che è successo è terribile perché quelle persone, tutte, sono civili. Sono fuggiti dalle loro case e hanno raggiunto un luogo che credevano sicuro: un ospedale, che secondo il diritto internazionale è un luogo sicuro”, ha dichairato ad Al-Jazeera Ziad Shehadah, medico e residente a Gaza. “Le persone hanno lasciato le loro case pensando che fossero più pericolose e in un minuto sono stati tutti uccisi in un ospedale. Il bilancio delle vittime in questo momento è più di 500, ma crediamo che il numero raggiungerà più di mille. È un massacro”.


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