In un colpo strategico, Israele ha attaccato l’ufficio di Hamas alla periferia di Beirut, uccidendo Saleh al-Arouri, il numero due dell’organizzazione.

L’operazione, effettuata con droni in un raid mirato e a sorpresa, ha colpito anche altri alti funzionari militari di Hamas, tra cui forse Kalil Al Hayya. Questa mossa rischia di scatenare un conflitto più ampio tra Israele e il Libano, con l’esercito israeliano dichiarando la massima allerta.

La morte di al-Arouri complica i già deboli tentativi diplomatici con gli Stati Uniti, rinviando il viaggio del segretario di Stato Antony Blinken nella regione. Inoltre, interrompe i negoziati per gli ostaggi, secondo fonti diplomatiche arabe.

Hamas ha condannato l’attacco, dichiarando che non spezzerà la volontà del popolo palestinese. Hezbollah, filoiraniano, ha promesso che l’assassinio di al-Arouri non resterà impunito, definendo l’evento un’aggressione contro il Libano.

Israele, nonostante non abbia commentato ufficialmente, ha tenuto consultazioni ristrette tra il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Alcuni esponenti del Likud hanno elogiato Mossad e Shin Bet per l’operazione.

La guerra continua a Gaza, dove Israele ha annunciato il controllo del Comando militare di Hamas, sottolineando che l’organizzazione operava in zone civili, tra cui ospedali e scuole. Nel contesto dell’alta tensione, Israele si presenterà davanti alla Corte internazionale di giustizia dell’Aja per difendersi dalle accuse di genocidio del Sudafrica.

In Turchia, 33 persone sono state arrestate per “spionaggio” a favore del Mossad, sospettate di lavorare per i servizi israeliani per identificare cittadini stranieri residenti nel paese.

La situazione di estrema tensione rischia di avere conseguenze imprevedibili, alimentando ulteriormente il conflitto in corso. La comunità internazionale è in attesa di sviluppi che potrebbero segnare una pericolosa svolta nella regione.

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