Vite Strappate e Appelli Accorati: La Crisi Umana nella Striscia di Gaza, miete vittime quasi solo su donne e bambini.

Il cuore della Striscia di Gaza batte al ritmo di una crisi umanitaria senza precedenti, con il 70% delle quasi 25.000 persone segnalate come vittime delle ostilità che sono donne e bambini.

Ted Chaiban, Vicedirettore generale dell’UNICEF, ha appena concluso una missione di tre giorni nella regione, portando con sé non solo dati preoccupanti ma anche racconti toccanti di sofferenza umana.

Da quando è stato nella regione due mesi fa, la situazione è passata dalla catastrofe quasi al collasso. La Striscia di Gaza, dichiarata il luogo più pericoloso al mondo per un bambino, è nel bel mezzo di un massacro indiscriminato della popolazione civile. Le donne e i bambini sono le principali vittime, con oltre 1,9 milioni di persone ora sfollate, rappresentanti quasi l’85% della popolazione di Gaza.

La testimonianza di Chaiban è un richiamo urgente alla comunità internazionale, sottolineando la necessità di un cessate il fuoco immediato per fermare le uccisioni quotidiane e permettere la consegna degli aiuti disperatamente necessari.

La situazione è così critica che l’UNICEF è costretto a cercare soluzioni creative per soddisfare i bisogni, lavorando praticamente attraverso una “cannuccia” in un contesto di crescente disperazione.

I racconti di vite spezzate sono molteplici, come quello di Sama, un’undicenne colpita dalle schegge di un bombardamento, o di Ibrahim, un tredicenne che ha perso una mano a causa di un’amputazione senza anestesia.

Le condizioni di vita sono disumane, con la popolazione costretta a fuggire da rifugi improvvisati mentre i combattimenti si intensificano.

La richiesta di Chaiban va oltre il semplice cessate il fuoco: egli esorta a eliminare le restrizioni all’accesso agli aiuti umanitari, a garantire comunicazioni terrestri affidabili e a facilitare la circolazione delle forniture.

È una corsa contro il tempo per evitare il peggio, e la comunità internazionale è chiamata a rispondere con azioni concrete per porre fine a questa crisi umanitaria che, giorno dopo giorno, spezza cuori e vite nella Striscia di Gaza.

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Fonte: Unicef