By Curata da Andrea Della Rossa, la mostra presenta opere selezionate di artisti di spicco come Carla Accardi, Valerio Adami, Gianfranco Baruchello e molti altri.
Questo eclettico gruppo di artisti, pur provenendo da diverse esperienze e sfondi artistici, condivide una riconoscibile individualità artistica, ammirata sia dalla critica che dai collezionisti nazionali ed internazionali. Le opere in mostra rappresentano un’ampia varietà di stili e approcci artistici, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e coinvolgente.
Nel contesto della mostra, è interessante riflettere sulle influenze delle Avanguardie e Neoavanguardie sul lavoro di questi artisti. Nel corso del Novecento, le Avanguardie hanno rivoluzionato il concetto stesso di arte, mettendo in discussione la tradizionale separazione tra arte e vita. Questi movimenti hanno sfidato l’idea dell’autonomia dell’arte e hanno spinto verso un’arte più connessa con la realtà quotidiana.
L’opera d’avanguardia ha spesso rinunciato alla rappresentazione tradizionale e all’originalità, abbracciando invece concetti come la serialità, la ripetizione e la riproducibilità. Artisti come Marcel Duchamp hanno contestato l’idea di originalità e hanno introdotto concetti radicali come il ready-made, sfidando le convenzioni artistiche esistenti.
Inoltre, l’opposizione tra kitsch e modernismo, enfatizzata da teorici come Clement Greenberg e Theodor Adorno, ha contribuito a plasmare il dibattito artistico del periodo. Greenberg ha sostenuto il modernismo come un’alternativa al dilagante kitsch dell’industria culturale, mentre Adorno ha esplorato il ruolo dell’arte moderna nella resistenza al livellamento culturale.
Infine, l’idea di “opera d’arte organica” e “opera d’arte non-organica” proposta da Adorno offre una prospettiva interessante sulla natura dell’arte contemporanea e sulle sue relazioni con la società e la cultura di massa.
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