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Secondo i dati recentemente pubblicati dall’Istat, la povertà assoluta continua a rappresentare una sfida significativa per l’Italia nel 2023. Con un aumento marginale rispetto all’anno precedente, ora il 9,8% delle famiglie italiane, pari a 5,7 milioni di individui, si trova in gravi condizioni economiche.

La situazione varia considerevolmente da regione a regione. Mentre al sud si registra un lieve miglioramento rispetto al 2022, con una riduzione della povertà familiare al 10,3%, al centro e al nord la situazione è peggiorata. Le famiglie in difficoltà aumentano di circa mezzo punto percentuale in queste aree, portando il tasso di povertà familiare al 6,8% al centro e all’8% al nord.
È interessante notare che la povertà individuale cresce soprattutto nelle regioni settentrionali, raggiungendo il 12,1%. Inoltre, le famiglie con almeno un lavoratore non sono immuni da questa condizione, con un aumento dal 8,3% al 9,1% tra i nuclei familiari con una persona impiegata come dipendente.
La composizione familiare gioca un ruolo significativo: le famiglie con più di cinque membri o con almeno un figlio minore sono particolarmente colpite, con il 12% di esse in povertà assoluta. Inoltre, la nazionalità è un fattore determinante, con i nuclei composti interamente da stranieri che registrano tassi di povertà significativamente più alti, superando il 35%.
Sebbene siano stati compiuti progressi in alcune regioni, con una leggera diminuzione della povertà familiare nel sud, rimane una sfida critica per il Paese. È necessario un approccio equo e sostenibile per affrontare questa situazione, garantendo un accesso adeguato alle risorse e alle opportunità per tutti i cittadini italiani.

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