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Il Partito Democratico marchigiano è nel caos, con una resa dei conti interna che potrebbe costare la testa al capogruppo regionale Maurizio Mangialardi. La segretaria regionale Chantal Bomprezzi ha chiesto le dimissioni di Mangialardi in seguito alla diffusione di un dossier critico nei confronti della sua gestione.

Il dossier è stato presentato alla leader nazionale Elly Schlein, mettendo in luce tensioni interne al partito. Mangialardi è stato individuato come responsabile della diffusione del dossier, il che ha scatenato una serie di reazioni interne.
Nella Casa del popolo di Ancona, la testa di Mangialardi è stata messa sul ceppo durante una riunione interna. Anche se altri esponenti del gruppo consiliare regionale erano coinvolti, Mangialardi è stato il bersaglio principale, soprattutto per il suo legame con il sindaco di Pesaro Matteo Ricci.
Nonostante Mangialardi abbia resistito fino ad ora, la pressione per le sue dimissioni è aumentata considerevolmente. Anche se ha la maggioranza del gruppo regionale dalla sua parte, la richiesta di dimissioni da parte della maggioranza del partito potrebbe metterlo in minoranza.
Anche se Mangialardi sembra intenzionato a resistere, è probabile che alla fine accetti le dimissioni, sacrificandosi per placare le tensioni interne al partito. Tuttavia, questo potrebbe compromettere le sue future ricandidature, soprattutto in vista delle Regionali dell’anno successivo.
Il tentato colpo di stato interno nel Partito Democratico marchigiano ha fallito, ma ha lasciato il partito diviso e in fase di riposizionamento interno. Alla fine, Mangialardi potrebbe essere la vittima sacrificale di questa crisi interna.

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