Secondo il professore Hiroshi Yoshida, se il Giappone continuerà a seguire il codice civile del 1800, che richiede alle coppie di adottare un unico cognome, entro il 2531 tutti i cittadini giapponesi potrebbero condividere lo stesso cognome, probabilmente ‘Sato’. Questo fenomeno è già iniziato a emergere, con ‘Sato’ in cima alla lista dei cognomi più diffusi.

Sebbene possa sembrare una semplice questione di nomenclatura, le implicazioni sono profonde. Secondo Yoshida, una società di “Sato” potrebbe compromettere l’identità individuale e minare la diversità culturale, portando anche alla perdita del patrimonio familiare e regionale. Attualmente, le coppie sposate in Giappone sono obbligate a scegliere un cognome condiviso, con la donna che rinuncia spesso al proprio.

Tuttavia, c’è una via d’uscita. Se il governo giapponese permettesse alle coppie di utilizzare cognomi separati, si potrebbe evitare questo scenario. Yoshida sottolinea che un cambiamento legislativo in tal senso potrebbe preservare la varietà dei cognomi e la ricchezza della cultura giapponese.

In definitiva, il futuro dei cognomi in Giappone è intrinsecamente legato alle decisioni politiche sulla legislazione matrimoniale. La diversità e l’individualità dei cittadini giapponesi dipendono da come il Paese sceglierà di affrontare questa questione nel lungo termine.

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