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Il caso di Ilaria Salis, la docente italiana detenuta in Ungheria, continua a suscitare polemiche, con il portavoce del governo di Budapest, Zoltan Kovacs, che accusa il padre della donna, Roberto Salis, di aver trasformato la questione in una disputa politica.

Kovacs ha dichiarato che il padre di Ilaria ha espresso gravi accuse infondate nei confronti del governo ungherese, portando il caso della figlia su un terreno politico.

Zoltan Kovacs ha anche sottolineato che Ilaria Salis è stata coinvolta in passato in episodi simili e ha enfatizzato la gravità del reato di cui è accusata, sottolineando che secondo l’ordinamento giuridico ungherese il reato comporta condanne severe.

Le dichiarazioni di Kovacs si aggiungono al clima di tensione che circonda il caso, con il portavoce che su un social media ha ribadito la posizione del governo ungherese, sostenendo che Salis e i suoi ‘compagni’ hanno commesso aggressioni contro cittadini ungheresi, definendole “aggressioni barbare e premeditate”.

Ilaria Salis, arrestata nel febbraio 2023 e accusata di tre tentati omicidi in seguito a una contro-manifestazione contro un raduno neo-nazista, è stata recentemente negata la concessione degli arresti domiciliari. Il giudice ha motivato la decisione sostenendo che esisterebbe il pericolo di fuga.

Il caso continua a sollevare interrogativi sulla giustizia e sui diritti umani in Ungheria, mentre la famiglia e gli amici di Ilaria Salis continuano a lottare per la sua libertà.

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