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Il caso degli autovelox a Cadoneghe continua a tenere banco, con nuove dichiarazioni provenienti dal figlio dell’ex comandante della Polizia locale.

Andrea Moro, 29 anni, ha reso pubblica la versione di suo padre riguardo all’installazione e all’attivazione dei velox sulla Sr 307, che ha portato a quasi 60mila multe elevate. Moro sostiene che il sindaco e l’intera giunta comunale erano quotidianamente informati sulle operazioni e sul numero di multe emesse.
Le dichiarazioni di Moro arrivano in seguito alla richiesta di rinvio a giudizio per suo padre e un altro agente, avanzata dal pubblico ministero per falso in atto pubblico e tentata concussione. Moro senior, attualmente in convalescenza dopo un intervento al cuore, non si è presentato all’udienza di marzo.
Secondo Moro junior, l’installazione degli autovelox è stata approvata dall’amministrazione comunale e suo padre, in qualità di dipendente senza potere decisionale, ha solo eseguito gli ordini. Tuttavia, dopo la richiesta del sindaco di spegnere uno dei velox, l’atteggiamento nei confronti di suo padre è improvvisamente cambiato, con quest’ultimo addossato come unico responsabile della situazione.
Moro attende ora una chiara spiegazione sulle presunte irregolarità procedurali e un provvedimento comunale per l’annullamento delle sanzioni. La verità sul caso degli autovelox sembra sempre più complessa e intricata.

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