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Una scena drammatica si è svolta al Passo del Brennero, dove Coldiretti ha portato avanti la sua protesta contro il dilagare dei falsi prodotti italiani. In un’azione suggestiva, le autorità hanno mostrato in diretta sui maxischermi i controlli eseguiti su mezzi che trasportavano prodotti stranieri mascherati da italiani.

L’evento ha riunito oltre 10.000 agricoltori, allevatori e sostenitori provenienti da ogni angolo dell’Italia, inclusi mille rappresentanti della provincia di Brescia.
La protesta si è concentrata sull’importanza dell’indicazione dell’origine dei prodotti e sulla necessità di garantire standard di qualità, sicurezza e tutela dell’ambiente. Il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato l’urgenza di estendere l’obbligo di indicazione dell’origine a tutti i prodotti alimentari in commercio nell’Unione Europea, sottolineando il principio di reciprocità nelle regole imposte alle imprese agricole italiane e a quelle straniere.
La mobilitazione ha visto uno scenario di slogans e striscioni che richiamavano all’attenzione sul problema delle importazioni sleali e delle truffe ai danni dei consumatori italiani. Laura Facchetti, presidente di Coldiretti Brescia, ha evidenziato l’importanza della trasparenza e dell’origine del prodotto per permettere ai consumatori di fare scelte consapevoli.
Secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’, la maggioranza degli italiani chiede lo stop alle importazioni di prodotti agroalimentari che non rispettano gli stessi standard italiani in materia di sicurezza alimentare, ambientale e di tutela del lavoro.
La battaglia di Coldiretti non si ferma qui: è stata lanciata l’idea di una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza alimentare, con l’obiettivo di raccogliere un milione di firme. La campagna #nofakeinitaly sarà promossa anche sui social media e nei mercati contadini di Campagna Amica.
Mentre si svolgono i controlli al Brennero, un momento di sorpresa ha svelato la realtà dell’export italiano: un tir vuoto che tornava da Monaco dopo aver consegnato 19mila chili di frutta, un segno tangibile del valore e dell’importanza dei prodotti italiani sul mercato internazionale.

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