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Dopo l’annuncio di un nuovo pacchetto di aiuti da parte degli Stati Uniti all’Ucraina, il Cremlino ha intensificato gli sforzi di disinformazione per influenzare il dibattito al Congresso e l’opinione pubblica occidentale.

Documenti interni al Cremlino, recuperati dai servizi di intelligence occidentali e citati dal Washington Post, rivelano un’ampia campagna di disinformazione, paragonabile a quella militare sul fronte ucraino.
La cosiddetta ‘fabbrica dei troll’ russa ha lavorato attivamente per scrivere migliaia di articoli, post e analisi basati su notizie false, con l’obiettivo di promuovere l’isolazionismo americano e seminare paura per la sicurezza dei confini, oltre ad amplificare tensioni economiche e razziali. L’operazione, iniziata prima delle elezioni del 2016, continua con tattiche sempre più sofisticate, compresa la creazione di account falsi su piattaforme digitali.
Uno degli esempi più eclatanti di questa operazione è l’istruzione data a una ‘fabbrica dei troll’ di scrivere commenti falsi, attribuiti a residenti americani, che criticano gli aiuti militari degli Stati Uniti all’Ucraina e diffondono messaggi di isolazionismo. Questi sforzi mirano a manipolare l’opinione pubblica americana, influenzando il dibattito sulle politiche estere e di difesa.
L’impatto di questa campagna di disinformazione è evidente nel dibattito al Congresso sugli aiuti all’Ucraina, con alcuni politici che ripetono la propaganda russa. Clint Watts, direttore del Centro di analisi sulle minacce della Microsoft, sottolinea che la comunicazione di Mosca è molto efficace nel far passare il suo messaggio, combinando ciò che la gente già sente con ciò che la Russia vuole far loro credere.
Questi documenti rivelano un’operazione sofisticata e su larga scala, con individui come Ilya Gambashidze, a capo della società di pubbliche relazioni Social Design Agency, al centro dell’attività. Gambashidze è stato recentemente sanzionato dagli Stati Uniti per il suo coinvolgimento nella creazione di siti web finti per diffondere propaganda russa in Europa.

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