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La Procura di Avellino ha deciso di citare direttamente a giudizio quattro individui in seguito al sequestro di una massiccia discarica avvenuto il 9 gennaio 2023 presso una cava a Sperone. Durante l’operazione, sono stati scoperti ben tre milioni di metri cubi di rifiuti speciali legati all’edilizia, distribuiti su un’area di 116.000 metri quadrati.

Il processo avrà luogo il 6 giugno davanti al giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Vincenza Cozzino. Il sequestro è stato condotto dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Avellino, con particolare coinvolgimento della Tenenza di Baiano, sotto il comando del luogotenente Luciano Fasolino e del personale del Reparto Operativo Aeronavale di Napoli.

Il sostituto procuratore Cecilia De Angelis, che ha guidato le indagini, ha ordinato la citazione a giudizio dei quattro imputati, difesi dagli avvocati Silvio Sepe e Giuseppina Marotta. Tra gli imputati ci sono i due gestori dell’impresa che gestiva la cava, oltre a due operai di un’altra azienda che sono stati sorpresi mentre scaricavano rifiuti edilizi nella stessa area. Le accuse includono la gestione illegale di una discarica di rifiuti pericolosi senza autorizzazione, oltre all’abbandono e al deposito incontrollato di rifiuti, insieme alla distruzione del paesaggio naturale.

L’intervento delle autorità è stato scatenato da sorvoli aerei che hanno evidenziato le modifiche del territorio causate dall’attività imprenditoriale, inclusa la deviazione di un corso d’acqua in violazione delle norme ambientali. Il sequestro ha coinvolto circa 116.000 metri quadrati di terreno, dove erano stati illegalmente depositati circa 3.000.000 di metri cubi di rifiuti da demolizione e costruzione.

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