Il Superbonus ha comportato un notevole impegno finanziario per lo Stato italiano, con una spesa complessiva che al 31 marzo 2024 ha superato i 122 miliardi di euro. Questo dato emerge dalle elaborazioni mensili condotte dall’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA).

Le spese del Superbonus sono suddivise tra diverse tipologie di immobili:

• Condomini: sono stati ammessi a detrazione investimenti per oltre 78 miliardi di euro, con un investimento medio di circa 593.579,95 euro.
• Edifici unifamiliari: qui l’investimento medio è di 117.202,55 euro, con un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a quasi 28 miliardi di euro.
• Unità funzionalmente indipendenti: l’investimento medio è di circa 98.290,70 euro, con un totale di investimenti ammessi a detrazione di circa 11 miliardi di euro.
• Castelli: sono stati ammessi a detrazione investimenti per un totale di oltre 1 milione di euro, con un investimento medio di circa 242.212,39 euro.

La distribuzione geografica delle spese del Superbonus mostra una predominanza delle regioni settentrionali:

• Lombardia: si piazza al primo posto con oltre 77.000 asseverazioni e investimenti ammessi a detrazione per oltre 21,8 miliardi di euro.
• Emilia-Romagna: segue al secondo posto con oltre 44.000 asseverazioni e investimenti ammessi a detrazione per oltre 11 miliardi di euro.
• Veneto: chiude il podio con quasi 60.000 asseverazioni e investimenti ammessi a detrazione per circa 11 miliardi di euro.

L’asseverazione, documento fondamentale per ottenere le detrazioni fiscali, è rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento.

È importante notare che, nonostante l’impegno finanziario elevato, il governo ha deciso di limitare il Superbonus per contenere la spesa pubblica, adottando misure come lo stop alla cessione del credito e la fine della compensazione per chi ha debiti con l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, nelle zone terremotate, il Superbonus rimane attivo

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