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Enzo Liardo, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, è al centro di un’indagine antimafia che ha sollevato interrogativi sui rapporti tra politica e criminalità.

 

L’inchiesta, condotta dai finanzieri del Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata, ha scoperto infiltrazioni della ‘ndrangheta in aziende operanti nei mercati generali di Torino.

Gli incontri pre-elettorali tra Liardo e l’ex Maestro venerabile della Loggia Grande Oriente d’Italia, Saverio Dellipaoli, hanno attirato l’attenzione degli inquirenti. Si ipotizza che Dellipaoli abbia favorito Francesco Napoli, un boss legato alla ‘ndrangheta, e che abbia raccomandato Liardo come candidato, anche suggerendo il suo possibile ruolo di vice sindaco a Torino.

Nonostante le dichiarazioni di Dellipaoli, non ci sono prove che Liardo fosse a conoscenza di queste presunte connessioni con la criminalità organizzata. Tuttavia, è stato notificato di essere indagato per peculato e istigazione alla corruzione.

Gli viene contestato l’ottenimento irregolare di tessere elettorali dall’anagrafe e il non pagamento di cd con gli elenchi dei votanti delle elezioni comunali del 2021. Gli avvocati di Liardo respingono le accuse, ma l’indagine continua ad alimentare preoccupazioni sulla presenza della criminalità organizzata nei settori pubblici e politici.

Nel frattempo, l’udienza su Salvatore Gallo, ex signore delle tessere dem, è stata fissata per metà maggio, con una richiesta di domiciliari pendente.

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