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Durante una perquisizione nell’abitazione di Enzo Pisicchio, le autorità finanziarie hanno scoperto una busta contenente ben 65mila euro in contanti nascosti sul balcone della cucina.

Questo ritrovamento, avvenuto il 1° luglio 2020, è stato accompagnato dalla scoperta di documenti relativi alle transazioni finanziarie della società Bv Tech, implicata in un finanziamento regionale da 18 milioni di euro.
Secondo l’accusa, questi fondi sarebbero stati utilizzati per influenzare gli appalti pubblici a vantaggio dei fratelli Pisicchio. Si ipotizza l’esistenza di un sistema di fatturazione fraudolento tra diverse società, finalizzato a generare fondi neri a favore dei Pisicchio.
Oltre al denaro, sono emersi anche altri favoritismi, come l’assunzione fittizia della figlia di Enzo Pisicchio in una delle aziende coinvolte, nonché l’acquisto di beni di lusso come un iPhone e mobili per la cucina. Nonostante i tentativi di mascherare queste transazioni attraverso documentazione contabile falsa, le indagini hanno rivelato la loro vera natura.
Le implicazioni di queste rivelazioni sono significative, evidenziando presunte pratiche di corruzione e favoritismi nel contesto politico ed economico locale.

A Bari parentopoli e corruzione: le Indagini sull’assessore Pisicchio e il fratello

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