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Il Consiglio Superiore della Magistratura sta per mettere in atto un’iniziativa cruciale per smaltire gli arretrati giudiziari: l’impiego di magistrati fuori distretto, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Questa mossa strategica mira a supportare gli uffici giudiziari in difficoltà nell’adempimento degli obiettivi di smaltimento delle pendenze.

Il piano straordinario del CSM prevede l’assegnazione di fino a 60 magistrati a uffici di primo e secondo grado, identificati in base alla percentuale di riduzione dei procedimenti civili rispetto agli obiettivi del PNRR. Questa misura sarà attuata fino al 30 giugno 2026 e coinvolgerà esclusivamente magistrati che abbiano svolto funzioni giudicanti civili per almeno due anni negli ultimi dieci.
Gli emendamenti al decreto legge PNRR, presentati in commissione bilancio della Camera dai relatori Roberto Pella (Forza Italia), Paolo Trancassini (Fratelli d’Italia) e Nicola Ottaviani (Lega), comprendono anche altre importanti modifiche. Tra queste, vi è una revisione dei contratti negli appalti del PNRR e una riformulazione della normativa sulla patente a punti per i lavoratori edili, che potrebbe essere estesa ad altri settori.
Il clima di collaborazione tra governo, Parlamento e opposizioni è evidente, con l’obiettivo di risolvere eventuali problematiche nella prima versione del decreto attraverso emendamenti parlamentari. Un approccio costruttivo che promette di migliorare l’efficacia delle misure previste dal PNRR.

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