By Toloka, un’applicazione di gig economy, si presenta come una piattaforma che offre lavoro temporaneo a basso costo per completare una serie di compiti digitali. Tuttavia, dietro questa facciata si nasconde un lato oscuro legato alla sorveglianza di massa e alla repressione del dissenso da parte del regime di Putin.
Tra il 2019 e il 2023, Toloka ha collaborato con società russe come Tevian e NTechLab per raccogliere dati utilizzati nei sistemi di videosorveglianza del Cremlino. Questi dati sono stati impiegati per migliorare i software di identificazione facciale, fondamentali per il funzionamento dei sistemi di sorveglianza e controllo del governo russo.
NTechLab, in particolare, ha utilizzato toloker per raccogliere selfie da individui di diverse etnie, offrendo una compensazione di soli 0,50 dollari. Questi dati sono stati utilizzati per addestrare i software di riconoscimento facciale a identificare con maggiore precisione i volti non bianchi, ampliando così la portata dei sistemi di sorveglianza.
Le immagini raccolte sono state anche utilizzate per scopi discutibili, come ad esempio tracciare e identificare persone coinvolte in proteste politiche o attività di opposizione al regime. Ci sono segnalazioni di arresti preventivi basati su identificazioni facciali, con un aumento significativo di arresti dopo eventi come la morte di Navalny.
NTechLab è stata sanzionata dall’Unione Europea per il suo coinvolgimento nella cattura di oppositori russi in Ucraina tramite il suo programma di identificazione. Tuttavia, questo non ha impedito al Cremlino di continuare ad utilizzare tali tecnologie per rafforzare il proprio controllo sulla popolazione.
Il progetto top secret del Cremlino per un “Centro di elaborazione dei flussi video”, basato sui software di NTechLab e alimentato da potenti chip Nvidia, mira a creare un sistema nazionale di sorveglianza e repressione del dissenso.
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