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L’aumento costante dei prezzi del carburante ha reso il fare il pieno un peso sempre maggiore per i conducenti. Ma quanto guadagnano effettivamente i distributori di benzina?

Il dibattito su questo argomento coinvolge sia economisti che aspiranti imprenditori interessati a questo settore. Ma prima di tutto, cerchiamo di capire quanto guadagni un benzinaio. Il salario medio per questa professione varia da un minimo di 870 euro al mese per i principianti a un massimo di 1.570 euro per coloro che hanno più esperienza.
Tuttavia, se il benzinaio è anche il proprietario del distributore, la situazione cambia radicalmente. I profitti dipendono principalmente dalla quantità di carburante venduto ogni mese. Il guadagno medio si attesta intorno al 10% del prezzo di vendita al pubblico. Ad esempio, su una spesa di 50 euro, il margine di profitto per il proprietario è di circa 5 euro.
Ma quali sono i requisiti per aprire un distributore di carburante? Prima di tutto, è essenziale scegliere una posizione strategica, garantendo che la presenza di un distributore sia consentita dal piano regolatore comunale. Inoltre, il titolare non deve avere precedenti di fallimento o condanne.
Tuttavia, i profitti dei distributori di benzina sono limitati dal costo del carburante stesso. Oltre il 30% del prezzo pagato dai clienti è influenzato dai “platts”, il costo di una tonnellata di carburante nelle raffinerie. Inoltre, vanno considerate le tasse, tra cui accise e IVA.
In sintesi, sebbene il costo del carburante possa sembrare alto per i consumatori, i distributori non traggono profitti significativi dalla vendita di carburante.

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