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Un esposto recente inviato alla Procura di Treviso da un’associazione vicentina ha portato alla luce una serie di questioni scottanti riguardanti la liquidazione di Veneto Banca, l’istituto di Montebelluna ora in liquidazione coatta amministrativa

. Le carte presentate aprono uno scenario pieno di incognite inquietanti sulla gestione della procedura, che dovrebbe essere vigilata dal Ministero dell’Economia e dalla Banca d’Italia.

L’esposto solleva dubbi su operazioni dai contorni ambigui, debiti trasformati in crediti verso debitori di alto profilo in circostanze poco chiare, e favori più o meno legittimi concessi a individui influenti nel panorama finanziario del Nordest. Queste rivelazioni riguardano anche presunti benefici accordati a persone legate al vertice delle ex banche popolari venete, coinvolte negli scandali bancari degli ultimi anni.

A Roma, questa situazione ha già suscitato preoccupazione, soprattutto nei corridoi del potere politico. Il caso sembra rappresentare un’ulteriore complicazione nel già travagliato scenario che ha portato al crollo delle ex banche popolari venete.

Il presidente dell’associazione che ha presentato l’esposto, Luigi Ugone, ha espresso frustrazione riguardo alla mancanza di trasparenza e collaborazione da parte dei commissari incaricati della liquidazione coatta amministrativa. Si lamenta della reticenza nel mostrare documenti critici relativi alle attività della liquidazione, fondamentali per comprendere le implicazioni della gestione post-crollo della banca.

 

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