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In Italia, nonostante il calo dei prezzi dell’energia sui mercati globali, il costo della ricarica delle auto elettriche sta crescendo in modo preoccupante, secondo quanto denunciato da Federcarrozzieri. Questo problema non riguarda solo l’investimento iniziale più elevato rispetto alle auto tradizionali, ma anche il trend in aumento dei costi di ricarica nel corso dell’ultimo anno.

Le società che gestiscono le colonnine di ricarica hanno modificato più volte le tariffe, con aumenti fino al 69% per alcuni servizi. Ad esempio, Plenitude ha incrementato il costo al consumo da 0,60 a 0,65 euro/kWh e ha eliminato gli abbonamenti mensili convenienti. Enel X Way ha registrato un aumento del 19% nei costi a consumo e ha sostituito gli abbonamenti convenienti con opzioni più costose.
Anche le tariffe praticate da A2A hanno subito rincari significativi, con aumenti fino al 16% per le tariffe a consumo e fino al 15,2% per gli abbonamenti. Tuttavia, alcune società straniere operanti in Italia, come Ionity e Tesla, hanno mantenuto prezzi più stabili o addirittura ridotti.
Il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galli, ha criticato questi aumenti ingiustificati, soprattutto considerando il trend delle quotazioni energetiche e gli altri incrementi di costo nel settore automobilistico.

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