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I lavoratori dei supermercati alzano la voce in un braccio di ferro con Federdistribuzione, sfociato in scioperi su scala nazionale. L’impasse ruota attorno al mancato rinnovo contrattuale dal 2019, mentre il costo della vita continua a crescere. Paolo Andreani, segretario generale Uiltucs, espone le ragioni di questa protesta che coinvolge circa 300.000 lavoratori.

La questione chiave sono i 240 euro di aumento salariale. Le imprese, pur offrendoli, vorrebbero introdurre figure professionali a salario inferiore, aumentando la precarietà. Andreani denuncia anche il ricorso eccessivo a contratti a termine, minando ulteriormente la stabilità lavorativa.

L’adesione di Lidl al contratto di Confcommercio, invece che a quello della discordia, potrebbe innescare una reazione a catena. Tuttavia, le prospettive di risoluzione appaiono sfumate: nuovi scioperi sono in programma e le prossime trattative si preannunciano decisive.

Federdistribuzione, pur mostrando disponibilità al dialogo, insiste sul mantenimento di un “sviluppo coerente e sostenibile” per il settore. Tuttavia, senza un accordo, lo sciopero rimane l’unica opzione. La situazione rimane incerta, mentre i lavoratori continuano la loro battaglia per condizioni di lavoro dignitose.

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