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La tragedia del crollo del ponte di Annone, avvenuta il 16 ottobre 2016, ha visto un nuovo sviluppo con le recenti decisioni della Corte d’Appello di Milano.

La sentenza ha portato a un cambio significativo nel capo di imputazione e nelle pene comminate agli imputati rispetto al primo grado di giudizio emesso dal tribunale di Lecco tre anni fa.
Il dirigente dell’Anas, Giovanni Salvatore, originariamente condannato a 3 anni e sei mesi, è stato assolto in appello. Le pene per gli altri due dirigenti coinvolti, Angelo Valsecchi e Andrea Sesana, sono state ridotte drasticamente: da tre anni e otto mesi a un anno e otto mesi per Valsecchi, e da 3 anni a un anno e quattro mesi per Sesana, che ha inoltre ottenuto benefici come la sospensione della pena e la non menzione.
Il capo di imputazione è stato modificato da omicidio stradale a omicidio colposo, aggiungendo anche l’accusa di disastro e lesioni colpose.
Questa nuova sentenza della Corte d’Appello di Milano rappresenta un punto di svolta nel lungo percorso legale legato alla tragedia del ponte di Annone, offrendo una revisione delle responsabilità e delle pene precedentemente stabilite.

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