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La presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni ha avanzato una richiesta di risarcimento di 20.000 euro per danni morali nei confronti del filologo Luciano Canfora. La richiesta è stata presentata durante un’udienza predibattimentale, durante la quale il Tribunale deciderà se rinviare a giudizio Canfora, accusato di diffamazione aggravata.

I fatti risalgono all’11 aprile 2022, quando Meloni era parlamentare all’opposizione e Canfora era stato invitato a parlare al liceo scientifico Enrico Fermi di Bari in un incontro sul conflitto russo-ucraino. Durante il suo intervento, Canfora definì Meloni “neonazista nell’anima”, “una poveretta”, e “una mentecatta pericolosissima”. Queste dichiarazioni hanno portato Meloni a querelare Canfora.
La richiesta di risarcimento è motivata dal pregiudizio psicofisico subito da Meloni e dalla lesione alla sua reputazione, al suo onore e alla sua immagine. Secondo l’avvocato della presidente Meloni, le affermazioni di Canfora hanno seriamente danneggiato la sua sfera intima e privata, oltre al suo patrimonio morale e personale.
La difesa di Canfora ha respinto le accuse, sostenendo che le dichiarazioni del professore rappresentano esercizio del diritto di critica politica, garantito dall’articolo 21 della Costituzione italiana. In particolare, la difesa ha sottolineato che le affermazioni di Canfora non devono essere interpretate in modo letterale, ma come espressione di un giudizio critico sulla posizione politica di Meloni.
La richiesta di risarcimento danni da parte di Meloni e la difesa di Canfora evidenziano la complessità e la sensibilità delle questioni legate alla libertà di espressione e al diritto di critica politica. La decisione del Tribunale su eventuali provvedimenti futuri sarà attesa con interesse.

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