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Una recente sentenza della Cassazione ha scosso il panorama delle multe per eccesso di velocità, stabilendo che le sanzioni non sono valide se gli Autovelox non sono stati “omologati”, ma solo “approvati”. Questa decisione ribalta la prassi finora applicata dalla polizia e si basa sull’articolo 142 comma 6 del Codice della Strada, che richiede che le apparecchiature di rilevamento siano “debitamente omologate”.

Questa distinzione tra “approvazione” e “omologazione” ha generato una serie di conseguenze legali, con la Corte Suprema che garantisce una maggiore trasparenza nel processo di sanzionamento stradale.

Il ministero delle Infrastrutture aveva affermato che “approvazione” e “omologazione” fossero equivalenti, ma questa interpretazione è stata smentita dalla Cassazione, che ha ribadito l’importanza dell’omologazione come requisito fondamentale.

Di conseguenza, le multe elevate tramite Autovelox solo “approvati” sono da considerarsi illegittime. Gli automobilisti hanno la possibilità di presentare ricorso entro 60 giorni dal ricevimento del verbale dinanzi al Prefetto, o entro 30 giorni dinanzi al giudice di pace.

Questa sentenza ha un impatto significativo sulle multe passate, garantendo una sorta di sanatoria per le infrazioni commesse in precedenza.

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