Il Salento si distingue come un territorio con una forte vocazione imprenditoriale immigrata, secondo quanto evidenziato nel “Dossier statistico sull’immigrazione e oltre gli sbarchi”, che sarà presentato domani presso Unisalento.

Curato da Antonio Ciniero, docente dell’ateneo leccese, il rapporto rivela che l’11,5% delle imprese nel territorio salentino è guidato da cittadini stranieri.

Il dossier, giunto alla sua 33esima edizione e redatto da oltre 100 esperti del fenomeno migratorio, offre una panoramica completa delle dinamiche demografiche e delle tendenze migratorie del 2023. Nel Salento, la presenza di cittadini stranieri è una realtà significativa, con una popolazione di oltre 25.000 individui nella provincia di Lecce.

La composizione delle comunità straniere riflette cambiamenti significativi: un aumento degli ucraini a causa del conflitto nel loro paese, e una crescente presenza di georgiani grazie alla regolarizzazione prevista da specifici decreti legge. Allo stesso tempo, si osserva una stabilità nei numeri di marocchini e cinesi, mentre si registra un calo nei soggiornanti albanesi, molti dei quali acquisiscono la cittadinanza italiana.

L’occupazione degli stranieri in Puglia rappresenta il 4,5% degli occupati totali, con una prevalenza di lavori dequalificati. Tuttavia, il numero di imprese guidate da immigrati, che ammontano a più di 21.000 nella sola provincia leccese, testimonia un crescente contributo economico delle comunità straniere.

Il Salento non solo accoglie una popolazione immigrata in aumento, ma registra anche un incremento della natalità tra le comunità straniere. Questi dati evidenziano un cambiamento culturale e demografico significativo nella regione, che si riflette anche nel sistema educativo e nell’assistenza ai migranti.

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