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La recente polemica riguardante il mancato monologo di Antonio Scurati in Rai ha scatenato un’ondata di indignazione da parte della sinistra italiana, che ha accusato il governo di censura.

Tuttavia, la Commissione europea ha messo a tacere queste polemiche, confermando che in Italia la libertà dei media non è in pericolo.

Il portavoce Ue per lo Stato di diritto, Christian Wigand, ha chiarito che il quadro giuridico che regola i media in Italia è solido ed efficace, e che il regolatore dei media è indipendente e dotato di risorse adeguate. Pertanto, l’UE non vede alcun rischio per la libertà dei media nel nostro Paese.

Inoltre, la Commissione europea ha sottolineato che non è compito suo intervenire su singoli casi nazionali, come quello del mancato monologo di Scurati in Rai, e che la questione è da considerarsi interna all’Italia.

Questa smentita dell’UE mette fine alle speculazioni sulla presunta censura governativa e sottolinea la solidità del quadro normativo italiano in materia di media.

Le reazioni politiche alla dichiarazione dell’UE non si sono fatte attendere, con commenti che evidenziano il tentativo della sinistra di strumentalizzare la questione a fini politici. Tuttavia, la verità è chiara: in Italia non c’è alcun controllo dei media da parte del governo, e le accuse di censura provengono principalmente da chi ha interesse a perpetuare il proprio dominio sulle reti pubbliche.

Questa smentita dell’UE mette fine alle speculazioni sulla presunta censura governativa e sottolinea la solidità del quadro normativo italiano in materia di media.

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