0

Le recenti devastazioni in Brasile, con Porto Alegre sotto l’acqua, non sono solo una tragica sorpresa, ma un campanello d’allarme ben annunciato.

Il 80% dello stato di Rio Grande del Sud è stato sommerso dalle piogge torrenziali, lasciando dietro di sé oltre un centinaio di morti e altrettanti dispersi, con milioni di feriti e senza tetto. Questa catastrofe, con continui blackout e la mancanza d’acqua potabile, era prevedibile: gli scienziati avevano da tempo avvertito delle crescenti precipitazioni estreme legate al cambiamento climatico.

L’Osservatorio europeo di Copernicus conferma l’allarme, segnalando che aprile 2024 è stato il più caldo della storia, con un trend di riscaldamento che continua a crescere. Il Brasile è solo uno dei molti luoghi colpiti da eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico. Il fisico Paulo Artaxo avverte che gli effetti devastanti dei gas serra persistono anche se fermassimo oggi le emissioni.

Il necessario adattamento richiede infrastrutture più resilienti, allontanamento dalle aree a rischio, sistemi di allarme efficienti e piani di evacuazione. Ma questa è solo una parte della soluzione. È essenziale comprendere che la nostra infrastruttura e le nostre politiche sono obsolete rispetto al nuovo clima in evoluzione. Lavorare per mitigare gli impatti del cambiamento climatico è imperativo, non solo per il Brasile ma per il mondo intero, Italia compresa.

Le ultime notizie in diretta dal Panorama Inter e Intra Nazionale.


Una donna si nasconde nel vano bagagli di un volo Southwest

Previous article

Hong Kong: Vietato cantare “Glory to Hong Kong”, l’inno della protesta

Next article

You may also like

Comments

Comments are closed.

More in Ambiente