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Il congresso nazionale dell’Associazione Nazionale Magistrati (Anm) ha emesso una netta presa di posizione contro la proposta di separazione delle carriere, definendola uno strumento per indebolire il ruolo del pubblico ministero e minacciare l’indipendenza della magistratura.

Il presidente dell’Anm, Santalucia, ha ribadito il rifiuto della magistratura verso questa proposta, sottolineando che l’indipendenza attuale va preservata. Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha attaccato il governo, equiparando la svolta autoritaria proposta alla P2 e avvertendo del rischio di una nuova Tangentopoli.

Il procuratore di Perugia e ex presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, ha sottolineato i pericoli di escludere strumenti come le microspie tipo “Trojan” dalle indagini sulla corruzione, avvertendo che ciò renderebbe le indagini stesse impossibili e favorirebbe la corruzione.

Cantone ha anche richiamato l’importanza di una legge seria sul conflitto d’interessi per contrastare la corruzione e ha respinto la proposta di responsabilità civile dei magistrati come strumento di intimidazione, sottolineando che una magistratura intimorita non sarebbe una garanzia per i cittadini.

Il congresso dell’Anm ha quindi evidenziato la necessità di affrontare la corruzione e il conflitto d’interessi con misure concrete e senza compromettere l’indipendenza e l’efficacia della magistratura.

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