Le Marche, dopo gli anni tumultuosi causati dalla pandemia, trovano nel settore dell’export una risorsa fondamentale per il loro recupero economico.

Marco Cucculelli, docente di Economia applicata della Politecnica, presenta il suo “Rapporto 2023 sull’Industria marchigiana”, evidenziando una riduzione del 3,3% nella produzione industriale rispetto al -2,2% del sistema-Paese. Nonostante ciò, si mantiene moderatamente ottimista, sottolineando che dopo periodi così difficili, è normale affrontare sfide.

Durante una tavola rotonda moderata dal direttore del Corriere Adriatico, Giancarlo Laurenzi, Cucculelli mette in evidenza l’importanza dell’export come segnale immediato di competitività. Nonostante le difficoltà, le esportazioni mostrano una resistenza, registrando un modesto aumento dello 0,5%, escludendo il settore farmaceutico.

Tuttavia, Cucculelli non ignora le sfide che si profilano all’orizzonte, come le tensioni geopolitiche e l’instabilità economica globale. L’inflazione elevata, la stretta monetaria e i conflitti internazionali influenzano negativamente l’andamento dell’economia.

Nonostante ciò, l’analisi rivela anche segnali positivi. L’occupazione registra una leggera crescita dello 0,3%, con un aumento degli investimenti. Le esportazioni superano i 13 miliardi di euro, un livello superiore rispetto al periodo pre-Covid. Settori come la moda, l’elettronica e i mezzi di trasporto mostrano segni di crescita, mentre cresce l’interesse per tecnologie sostenibili e percorsi ESG (Ambientale, Sociale, Governance).

Infine, Cucculelli conclude con un messaggio di ottimismo, evidenziando l’importanza delle aziende che investono in tecnologie innovative e si impegnano per la sostenibilità ambientale e sociale. Questi fattori, sottolinea, saranno cruciali per affrontare le sfide future e garantire un futuro prospero per le Marche.

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