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La procura di Genova ha mosso un passo importante nell’inchiesta sul comitato d’affari e corruzione legato all’arresto del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: ha aperto un fascicolo per rivelazione di segreto d’ufficio, a seguito delle intercettazioni ambientali.

Il caso si intensifica con la presenza di una presunta talpa che avrebbe avvisato gli indagati di non parlare al telefono poiché c’erano delle indagini in corso. Tale avviso è stato attribuito a Umberto Lo Grasso, consigliere comunale vicino a Toti.

Tuttavia, sorge il dubbio se Lo Grasso sia stato informato da una fonte interna alle forze dell’ordine, dato che uno degli indagati è Stefano Anzalone, ex poliziotto con possibili contatti nell’ambiente. Oppure, potrebbe essere una strategia di Anzalone stesso per liberarsi dei fratelli Testa, altri indagati, poiché non ha mantenuto le promesse fatte in cambio di voti.

Nel frattempo, Aldo Spinelli, uno degli imputati, ha dichiarato di aver finanziato diverse figure politiche pensando che i finanziamenti fossero tracciati, senza rendersi conto delle implicazioni legali. L’avvocato di Spinelli ha annunciato un ricorso contro la misura degli arresti domiciliari, sottolineando che il suo assistito rispetta sempre la legge.

Mentre l’inchiesta continua a rivelare dettagli su presunte corruzioni e favoritismi, la politica regionale è in fermento. Le elezioni locali in diverse città sono state coinvolte, indicando un possibile coinvolgimento più ampio di quanto inizialmente sospettato. Resta da vedere come si svilupperanno gli sviluppi giudiziari e quali implicazioni avranno sul panorama politico regionale.

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