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La Procura di Genova intensifica le indagini sul governatore della Liguria, Giovanni Toti, con l’obiettivo di far luce su presunti casi di corruzione.

Domani verranno eseguite copie forensi dei dispositivi elettronici di Toti per analizzare messaggi, email e altri materiali che potrebbero essere rilevanti per l’inchiesta. Mentre Toti attende l’interrogatorio richiesto tramite il suo legale, Stefano Savi, la procura stabilirà i tempi per esaminare i dati raccolti dai dispositivi.

Il governatore rimane agli arresti domiciliari e la richiesta di revoca degli arresti verrà presentata solo dopo l’interrogatorio. Intanto, l’indagine prosegue, con i magistrati che si preparano a riascoltare l’audio del verbale di Roberto Spinelli, figlio dell’imprenditore Aldo Spinelli, accusato di aver corrotto Toti con bonifici tracciati e dichiarati ai comitati elettorali del governatore. Un errore di trascrizione nel verbale ha generato confusione: Roberto Spinelli aveva dichiarato che Toti voleva “finanziamenti leciti”, ma nel verbale è stato trascritto “illeciti”. Questo refuso, sebbene considerato sostanziale, non altera secondo i pm il quadro accusatorio.

Le presunte erogazioni liberali tracciate a favore dei comitati di Toti sono considerate dalla Procura come finanziamenti illeciti, nascondendo un presunto scambio di favori per il rinnovo della concessione del Terminal Rinfuse del porto di Genova. Aldo Spinelli, interrogato, ha dichiarato che i finanziamenti erano regolari e ufficiali. Tuttavia, Giorgio Carozzi, membro del comitato portuale, avrebbe confermato di aver subito pressioni per votare a favore della concessione agli Spinelli. Nei prossimi giorni, anche Andrea La Mattina e il sindaco di Genova Marco Bucci potrebbero essere convocati per fornire ulteriori dettagli.

Le indagini continuano, con la Procura che verifica anche le condizioni psicofisiche di Aldo Spinelli, seguendo le dichiarazioni del figlio Roberto riguardo alla possibilità di aver richiesto un amministratore di sostegno.

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