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Il presidente iraniano Ebrahim Raisi è deceduto ieri in un tragico incidente di elicottero.

Il velivolo si è schiantato a 20 km dal confine con l’Azerbaigian, causando la morte di tutti i nove passeggeri a bordo, tra cui il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian. Le salme delle vittime sono state recuperate e trasportate a Tabriz, nel nord-ovest dell’Iran.

Secondo le autorità iraniane, l’elicottero è precipitato contro la cima di una montagna e si è incendiato. Le immagini del disastro mostrano i rottami del velivolo tra gli alberi e i soccorritori che trasportano i corpi su barelle. La Mezzaluna Rossa iraniana e la tv di Stato hanno confermato che non ci sono stati segni di vita tra i passeggeri. Il drone della Mezzaluna Rossa ha registrato rottami compatibili con i resti dell’elicottero, completamente avvolto dalle fiamme dopo lo schianto.

La Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per onorare Raisi e gli altri deceduti, definendoli “martiri”. I funerali di Raisi si terranno domani a Tabriz. Nel frattempo, il governo di Teheran ha assicurato che continuerà a lavorare senza interruzioni, con Mohammad Mokhber nominato presidente facente funzioni e Ali Bagheri Kani come nuovo ministro degli Esteri.

Il tragico evento ha scosso profondamente la nazione iraniana. Le indagini sull’incidente sono in corso, con molte domande ancora senza risposta. La comunità internazionale segue da vicino gli sviluppi, mentre l’Iran cerca di elaborare il lutto per questa perdita significativa.

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