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Il nostro Paese ha superato la soglia critica dell’Overshoot Day, il giorno in cui il consumo delle risorse naturali prodotte nell’anno supera la capacità del pianeta di rigenerarle.

Quest’anno, l’Overshoot Day per l’Italia è stato il 19 maggio, segnalando che gli italiani hanno iniziato a consumare risorse dell’anno successivo.

Il Wwf ha lanciato un allarme, sottolineando che l’Italia è in deficit ecologico: consumiamo più risorse di quelle che abbiamo e produciamo più CO2 di quanto gli ecosistemi possano assorbire. Per soddisfare i consumi annuali degli italiani, sarebbero necessarie più di quattro Italie.

L’indice ecologico italiano è appesantito soprattutto dai trasporti e dal settore alimentare. Se tutti nel mondo consumassero come gli italiani, l’Overshoot Day globale sarebbe scattato e avremmo esaurito le risorse naturali dell’anno, iniziando a intaccare quelle del 2025.

La misurazione dell’impronta ecologica considera vari parametri, tra cui il consumo di carne, pesce e derivati animali, lo spreco alimentare (in Italia quasi 30 kg a testa all’anno), il tipo di alimenti consumati, i consumi energetici, l’uso di fonti rinnovabili, i trasporti e i viaggi aerei.

L’Italia ha un’alta impronta ecologica, con 4 ettari globali (gha) pro capite, superiore alla biocapacità disponibile. Trasporti e alimentazione sono i settori che pesano di più, e il Wwf suggerisce di concentrarsi su di essi per invertire la tendenza e ridurre l’impronta ecologica degli italiani.

Per garantire un futuro sostenibile, è fondamentale investire in energie rinnovabili, adottare pratiche di produzione e consumo responsabili e promuovere la conservazione ambientale.


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