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Nell’ultima puntata di “Report” intitolata “Sforo olimpico”, andata in onda su Rai 3, la giornalista Claudia Di Pasquale ha messo in luce le preoccupazioni relative alle opere olimpiche nella Valtellina, evidenziando una significativa escalation dei costi e ritardi nei lavori.

Durante il servizio, sono stati intervistati vari amministratori locali e stakeholder, tra cui l’assessore regionale Massimo Sertori e i sindaci delle città coinvolte come Bormio, Livigno e Sondrio.

Le cifre iniziali presentate nel dossier di candidatura sono state ampiamente superate, come evidenziato dai dati raccolti nella trasmissione. Ad esempio, a Bormio, i costi per l’innevamento della pista Stelvio e per la sistemazione del tracciato di gara sono saliti a decine di milioni di euro, ben oltre le previsioni iniziali. Anche a Livigno e Sondrio, le spese previste hanno subito incrementi considerevoli, rispettivamente fino a oltre 150 milioni e 74 milioni di euro.

Nonostante queste sfide, l’assessore Sertori e la maggior parte dei sindaci intervistati continuano a difendere la necessità delle opere olimpiche, sottolineando i benefici a lungo termine per la viabilità e per le stazioni sciistiche locali. Tuttavia, vi è una forte preoccupazione che le opere non siano completate in tempo per i Giochi di Milano-Cortina 2026. Ugo Parolo, ex assessore provinciale, ha espresso dubbi già due anni fa sull’impossibilità di terminare i lavori per l’inizio dei Giochi.

Questo servizio ha rivelato una situazione di difficile gestione dei costi e dei tempi, sollevando dubbi sulla pianificazione e sulla sostenibilità finanziaria delle infrastrutture olimpiche valtellinesi.

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