L’addio di Luciano Benetton, fondatore della nota azienda di moda, segna un momento critico per il gruppo tessile.

In una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, Benetton ha descritto una crisi profonda all’interno dell’azienda, evidenziando un “buco” di bilancio di 100 milioni di euro, che ha definito un tradimento da parte dei suoi manager.

“Mi sono fidato e ho sbagliato,” ha confessato Luciano, delineando una scena di fiducia mal riposta che ha portato a conseguenze drammatiche per l’azienda.

I sindacati di Treviso hanno reagito con sorpresa alle dimensioni del deficit, sottolineando che, sebbene fosse previsto un mancato raggiungimento degli obiettivi del piano industriale 2023, l’entità del disavanzo ha superato ogni aspettativa. Questo ha portato alla decisione di non distribuire i premi di risultato precedentemente promessi.

Luciano Benetton ha anche riflettuto sulla sua decisione di ritirare l’azienda dalla Borsa anni fa, una mossa che, secondo lui, ha mantenuto i rischi imprenditoriali all’interno della famiglia, proteggendo così in parte l’azienda da ulteriori turbolenze. Tuttavia, nonostante il suo ritorno nel 2018 su insistenza del fratello Gilberto, le difficoltà sono continuate, culminando nella rivelazione del deficit.

Il fondatore ha condiviso dettagli su scelte manageriali sbagliate e su consulenze fallimentari che avrebbero contribuito al deterioramento della situazione. Nonostante le difficoltà, Benetton guarda al futuro con un piano di recupero che, pur richiedendo sacrifici, mira a rinnovare e ristabilire la compagnia.

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