L’Amministrazione comunale di Rimini, guidata dagli assessori Roberta Frisoni e Juri Magrini, ha espresso forte preoccupazione per la proposta di decreto del Ministero dell’Economia che attua tagli significativi ai trasferimenti verso i Comuni.

Secondo la bozza, quegli enti che hanno maggiormente beneficiato dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per lo sviluppo di progetti infrastrutturali e sociali, subiranno i tagli più consistenti.

Questa politica è stata definita dalla giunta comunale come un paradosso e una “meritocrazia al contrario”. Nonostante l’intento di incoraggiare e premiare l’impegno nella realizzazione di progetti significativi, ciò si trasforma in un onere per quei comuni che sono stati più capaci e rapidi nel candidare e avviare cantieri.

Per esempio, Rimini è riuscita a ottenere oltre 113 milioni di euro per finanziare opere strategicamente vitali per il territorio, come il Parco del Mare e la realizzazione di nuovi asili nido. Tuttavia, il nuovo decreto rischia di minare la capacità dell’amministrazione comunale di portare avanti gli investimenti, rendendo problematico anche il mantenimento dei servizi essenziali quali l’educazione nella prima infanzia e il trasporto pubblico.

I tagli proposti si aggiungono ad altre riduzioni già imposte in precedenza dallo stato e ulteriori restituzioni richieste relativamente ai fondi ricevuti durante la pandemia, complicando ulteriormente la gestione delle finanze comunali.

Questo clima di incertezza finanziaria e il ritardo nell’emanazione dei decreti creano una situazione di difficile gestione per gli enti locali, che si trovano a dover pianificare senza certezze concrete. Gli assessori Frisoni e Magrini sottovalutano la gravità della situazione finanziaria in cui potrebbero trovarsi tutti i Comuni italiani se queste politiche venissero attuate senza riconsiderazioni.

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