Giuseppe Ottina fu lui a riconoscere al Santos il talento di un Pelé allora quattrodicenne. Faceva il raccattapalle e non riuscì ad allenarlo perché venne esonerato prima. Un racconto tutti squisitamente italiano, nel giorno della morte di Pelé, che racconta gli inizi di “O Rei”. Pelé è diventato infatti il Re del calcio grazie a un tecnico made in Italy: Giuseppe Ottina.
La storia
Nato nel 1912, Ottina durante la Seconda Guerra Mondiale finì prigioniero degli inglesi e da loro imparò ad amare il gioco del calcio. Una passione che dopo il conflitto mise a frutto emigrando in Brasile. Quì si fece apprezzare per le sue conoscenze tecniche “innovative” alla guida di alcune squadre minori. Caratteristiche che nel ’54 lo portarono a fare il salto di qualità alla guida del Santos. Ed è proprio qui, con l’obiettivo di valorizzare i giovani, che Ottina scoprì prima il 17enne Josè Macia “Pepe” e poi Pelé. Lo scovò a 14 anni mentre faceva il raccattapalle e incantava il pubblico con numeri pazzeschi a bordocampo.
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