Roma, il Campidoglio ha lanciato un allarme ai cittadini vulnerabili, invitandoli a evitare esposizioni prolungate all’inquinamento atmosferico dopo i preoccupanti dati dell’Arpa registrati il primo gennaio in diverse centraline romane.

A Roma le concentrazioni di Pm10, particelle sottili, hanno superato il limite consentito in zone cruciali della capitale come largo Preneste, corso Francia e via Tiburtina. Il Comune ha immediatamente intensificato la presenza di vigili urbani per fluidificare il traffico su arterie ad alto flusso come lungoteveri, corso d’Italia e altre.

Le proiezioni dell’Arpa indicano una situazione grigia, riflessa nell’abbondante smog che ha avvolto parti della città fin dall’inizio dell’anno. Sebbene i valori siano stati inferiori alle soglie nazionali ieri, il Comune raccomanda azioni preventive volontarie per ridurre l’inquinamento, avvertendo che le previsioni di aria pulita a breve non sono ottimistiche.

Il dipartimento per la gestione dei rifiuti ha emesso una nuova disposizione per i gruppi a rischio, come bambini, donne incinte, anziani e persone con problemi cardiaci o respiratori, consigliando loro di limitare l’esposizione alle alte concentrazioni di emissioni.

L’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ha attribuito l’aumento dell’inquinamento ai fuochi d’artificio di Capodanno, nonostante il sindaco avesse emesso un’ordinanza per vietarli.

Alfonsi ha chiarito che in casi di aumento dei livelli di inquinanti ci sono due livelli di allerta: uno informativo, che raccomanda ai vulnerabili di restare a casa, e un secondo, un’ordinanza per bloccare le auto, non ritenuto necessario in questa situazione.

Secondo Laura Reali, pediatra e presidente di Isde Roma, l’abitudine ai botti di Capodanno peggiora la situazione, ma il problema principale sono le particelle sottili e il biossido di azoto, causati principalmente dal traffico e dal riscaldamento domestico.

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Fonte: Il Corriere Roma