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La lotta per la libertà di Ilaria Salis, la giovane italiana detenuta in Ungheria, prende una nuova svolta con l’annuncio del padre di presentare una richiesta di domiciliari durante l’udienza del 28 marzo, la seconda udienza sul caso.

Roberto Salis, il padre, ha dichiarato in una conferenza stampa all’Eurocamera che la decisione di chiedere i domiciliari in Ungheria è motivata dalle recenti dichiarazioni del governo ungherese che hanno demoralizzato la figlia. L’ingerenza del governo ungherese sulla giustizia solleva preoccupazioni sulla corretta applicazione delle norme europee che garantiscono gli stessi diritti a ogni cittadino europeo, indipendentemente dallo Stato ospitante.
L’udienza del 28 marzo sarà cruciale, poiché rappresenta il primo passo operativo nel processo legale di Ilaria. Durante questa udienza, verrà presentata l’istanza di domiciliari, sottolineando il rispetto delle norme europee che dovrebbero garantire a Ilaria gli stessi diritti nella detenzione rispetto al suo Paese di residenza.
La conferenza stampa ha visto la partecipazione di importanti figure politiche, tra cui gli eurodeputati Massimiliano Smeriglio, Brando Benifei, Sabrina Pignedoli, Rosa D’Amato e Nicola Danti, che hanno espresso il loro sostegno alla causa. La vicenda di Ilaria Salis continua a suscitare preoccupazione e attenzione a livello europeo, mettendo in luce le sfide legali e diplomatiche che affrontano i cittadini europei detenuti all’estero.

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