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La Catania-Ragusa, lungo dibattito tra promesse, contrattempi e rinvii, continua a sollevare interrogativi mentre le percentuali di avanzamento dei lavori si attestano su cifre minime. Dodici mesi dopo la consegna dei cantieri, il progetto appare ancora fermo o in movimento a ritmi glaciali, alimentando preoccupazioni e polemiche.

Le cifre parlano chiaro: dallo 0,08 allo 0,69%, le percentuali di completamento sono pressoché trascurabili. I quattro lotti assegnati per la realizzazione dell’opera mostrano un avanzamento quasi impercettibile, suscitando dubbi sulla reale tempistica di completamento del progetto.
Le dichiarazioni contrastanti tra l’opposizione e il governo regionale non fanno che alimentare il dibattito. Mentre la deputata regionale Stefania Campo accusa il governatore Renato Schifani di ritardi e inefficienze, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Alessandro Aricò, assicura che i tempi previsti dal cronoprogramma saranno rispettati.
Anche Anas, l’ente appaltatore, interviene per smentire le criticità, attribuendo i ritardi alle procedure propedeutiche e rassicurando sul rispetto dei tempi stabiliti. Tuttavia, le parole di conforto non placano le preoccupazioni riguardo alla tempistica effettiva di completamento dell’opera.
Il lungo percorso della Catania-Ragusa, dalle promesse degli anni ’90 fino agli attuali dibattiti e indagini, testimonia la complessità e le incertezze che circondano questa infrastruttura. In un contesto politico e burocratico incerto, rimane da vedere se questa volta le promesse si trasformeranno in realtà o se la storia dell’opera continuerà ad essere segnata da contrattempi e ostacoli.

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