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Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, ha sollevato polemiche riguardo ai test psicoattitudinali per i magistrati. Secondo lui, il problema non risiede nella sanità mentale, ma nelle capacità dei magistrati stessi, che ritiene spesso non all’altezza del compito delicato che rivestono.

Feltri sostiene che un magistrato capace non deve cercare la notorietà né passare informazioni ai giornalisti, ma applicare la legge con imparzialità, razionalità e rigore. Tuttavia, afferma che i magistrati più bravi spesso vengono osteggiati dai colleghi per invidia, poiché non si adeguano a una specifica categoria ideologica o politica.
L’editoriale di Feltri conclude con l’auspicio che i test psicoattitudinali affidati agli psicologi siano efficaci, ma esprime dubbi sulla loro efficacia. Temi simili, afferma, dovrebbero essere affrontati anche per i politici, sottolineando che l’applicazione di test simili nelle istituzioni politiche potrebbe portare a un vuoto di potere.
Le opinioni di Feltri sollevano interrogativi sulla qualità e l’imparzialità della magistratura, mettendo in discussione l’efficacia dei test psicoattitudinali come soluzione ai problemi riscontrati nel sistema giudiziario.

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