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La battaglia contro la costruzione del ponte sullo Stretto si fa sempre più accesa, con il Comitato No Ponte che si prepara a fronteggiare il progetto con determinazione. I primi proprietari colpiti dagli espropri manifestano la loro opposizione, tra cui Mariolina De Francesco, decisa a non cedere alla demolizione della sua casa, dove ha vissuto con la sua famiglia per oltre due decenni.

Mariolina dichiara con fermezza che non accetterà di lasciare la sua abitazione per un progetto che ritiene inutile, sottolineando che preferirebbe cederla per cause umanitarie piuttosto che per un’opera che ritiene dannosa e superflua. La sua opposizione si basa anche su argomentazioni di carattere ambientale, citando la bellezza naturale della zona e i principi costituzionali che la tutelano.
Riflettendo sull’impatto del ponte, Mariolina mette in discussione i presunti benefici economici, contestando l’idea dei 100mila posti di lavoro promessi dal governo e ribadendo che il problema non è solo la sua casa, ma il territorio stesso. Per lei, lo Stretto è parte integrante della sua identità e della sua storia personale, e non accetterà mai di vederlo compromesso per un progetto che considera discutibile.
Le sue parole riflettono il crescente dissenso e la preoccupazione della popolazione locale di fronte a un progetto controverso e contestato. La sua determinazione e quella del Comitato No Ponte promettono una battaglia lunga e accesa contro la realizzazione del ponte sullo Stretto.

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