La tragica morte di Alessio Sconza, pizzaiolo e padre di tre figli di soli 33 anni, ha gettato nello sconforto la comunità di Roma. Dopo essersi sentito poco bene, Alessio si è recato al pronto soccorso di Villa San Pietro, dove è stato valutato con un codice “bianco”, indicante una condizione non grave. Tuttavia, dopo una visita che non ha evidenziato anomalie, è stato rilasciato a casa.
La fatalità si è abbattuta su di lui poco dopo: nella notte, il suo stato di salute è peggiorato improvvisamente, portandolo alla morte. Questo drammatico evento ha scosso la sua famiglia, che ora cerca risposte sulla causa del decesso e se la sua vita poteva essere salvata.
L’apertura di un’indagine da parte della procura e il sequestro della cartella clinica suggeriscono che si stia cercando di chiarire l’accaduto. L’ipotesi di un infarto come causa della morte spinge gli inquirenti a verificare se vi siano stati errori da parte del personale medico durante la prima visita in ospedale.
La tragedia di Alessio Sconza pone l’accento sull’importanza di un’accurata valutazione medica e di un costante monitoraggio delle condizioni dei pazienti, specialmente in casi apparentemente lievi. Solo attraverso una maggiore attenzione e sensibilità si può sperare di prevenire simili eventi in futuro.
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