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Il sindacato degli inquilini Sunia ha lanciato un allarme sulla gravità dell’emergenza abitativa a Firenze, definendo la situazione “gravissima”. Oltre ai problemi legati agli affitti brevi e alla proliferazione di Airbnb, si registrano prezzi degli affitti in costante aumento, rendendo sempre più difficile trovare soluzioni abitative accessibili.

Secondo il Sunia, a Firenze ci sono attualmente circa 20.000 famiglie in disagio abitativo, mentre le graduatorie per una casa popolare contano circa 2.500 famiglie. La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che molte famiglie hanno fatto domanda per il contributo agli affitti, ma si trovano a fronteggiare la mancanza di disponibilità sul mercato degli affitti.

Le stanze singole, ad esempio, possono arrivare a costare fino a 600 euro al mese, escluse le spese. Questo scenario ha creato una realtà in cui molti lavoratori non riescono a permettersi di vivere a Firenze nonostante lavorino nella città stessa. Questa situazione paradossale si riflette anche nei numeri degli sfratti, con un’allarmante media di 2.500 convalide annue.

Il governo Meloni è stato criticato per aver azzerato i fondi statali destinati alle case popolari, creando ulteriori difficoltà per chi cerca una soluzione abitativa. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha annunciato un piano straordinario per recuperare 500 alloggi popolari entro la fine del suo mandato, ma i finanziamenti statali tagliati rappresentano una sfida significativa.

Nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale, la situazione rimane critica e richiede azioni urgenti per garantire l’accesso a un alloggio dignitoso per tutti i cittadini.

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